Piccola cucina lineare con postazioni di lavoro contrapposte

 

L’angusto stanzino nel quale sono andato a realizzare questa cucina lasciava veramente poco “spazio” all’inventiva: appena tre metri di lunghezza per 2 metri di larghezza scarsi, con le pareti interrotte da due porte contrapposte e da una finestra disassata rispetto al centro della stanza. Anche la preesistenza del tubo di scarico e degli allacci di acqua, luce e gas, ha condizionato la disposizione di lavello e zona cottura.

Per sfruttare al meglio il poco spazio utile in lunghezza (appena 2 metri), in accordo con il cliente, ho realizzato tre moduli, il centrale da 60 cm di larghezza, lo standard per l’alloggio del forno da incasso, e gli esterni maggiorati da 70 cm, su uno dei quali sono stati inseriti tre cassetti di differente altezza e capienza: quello in alto per riporre le posate; il centrale per tovaglie e tovaglioli; quello in basso, con le sponde più alte, per le pentole. Il piano utile di lavoro tagliato su una lastra di quarzo di mm. 20, è così risultato di cm. 208 x 60. Per il piano cottura a cinque fuochi da cm 70, si è scelta una cappa aspirante a vista in acciaio da cm. 90. L’insieme cappa e pensili laterali asimmetrici (il sinistro più stretto per permettere l’apertura della finestra) è stato pensato con una larghezza ridotta rispetto a quella del piano di lavoro, per dare una sensazione di maggiore spazio e ariosità alla stanza. Per il lato umido si è dovuto optare per un mobile lavabo di profondità ridotta, per non restringere troppo il corridoio fra le due postazioni. Sopra scolapiatti da cm. 90 e un altro piccolo pensile da cm 30. Tutti i pensili misurano 70 cm. di altezza per 30 cm. di profondità (anche in questo caso si è scelto di ridurre la profondità per non occludere visivamente la piccola stanza e lasciare più spazio di manovra). 

Rimaneva libero uno spazio fra la porta che da alla sala da pranzo e il frigorifero, largo circa 90 centimetri ma profondo appena 22, che si è deciso di sfruttare al meglio con uno scaffale dispensa a giorno, chiuso da antine nella parte inferiore.

Per le ante ho utilizzato pannelli in listellare di pioppo da mm. 20 di spessore rivestito in mdf,  laccati opaco a poro chiuso (fianchi a vista rivestiti anch’essi con pannelli laccati); multistrato bilaminato bianco sempre di pioppo da mm. 20 per le carcasse. Le maniglie a scomparsa sono state ricavate direttamente sullo spessore di ante e cassetti, e tutte le superfici a maggior rischio di contatto con liquidi, grasso e solventi, rivestite con una lamina d’acciaio inox effetto spazzolato da 0,7 millimetri, e alluminio per lo zoccolo a contatto con il pavimento.

Per la ferramenta si è scelto di montare cerniere a scatto dotate di freno per una chiusura graduale delle ante, così come per le guide dei cassetti, su cuscinetti a sfera con portata fino a 40 chili.