Restauro di portone del sec. XIX appartenente a palazzina di civile abitazione

 

Il portale si affaccia nella via principale di un piccolo centro dell’entroterra marchigiano, classico esempio di chiusura del secolo XIX, con arco a tutto sesto, sopraluce vetrato protetto da inferriata e porta in legno a due ante. Il portone è costruito con una fodera liscia su cui è riportato il falso telaio e le cornici secondo la classica tecnica a strati sovrapposti, anche a notevole spessore. Interno in legno di arbuccio (pioppo bianco) e esterno in castagno, entrambi legni tradizionali molto utilizzati in passato nelle Marche. 

Prima dell’intervento la porta si presentava ricoperta da uno strato di finitura moderna (probabilmente di tipo a solvente) che lasciava il legno a vista sul lato esterno, e ricoperta da uno smalto coprente marrone sul lato interno. La prima operazione è stata smontare la porta e allestire in sostituzione della stessa una porta “da cantiere”. Una volta trasportata in laboratorio è stato possibile rilevare le varie criticità a livello di conservazione, che sono apparse più evidenti dopo la rimozione completa dei vari strati di vernice. il parziale smontaggio dei vari elementi ha portato alla luce ampie zone dove il legno era completamente rovinato per effetto dell’attacco di tarli e funghi della marcescenza, specie negli strati sottostanti e nella fodera interna; zone estese in basso, al centro e sulla parte alta. Alcune parti risultavano celate da un falso telaietto riportato sulla fodera interna, probabilmente aggiunto all’inizio del ’900 per celare alcune magagne. 

I danni sono stati sanati con l’asportazione delle parti rovinate e la sostituzione delle stesse con inserti adeguatamente dimensionati dello stesso legno, fissati con colla e chiodi, rispettando il più possibile la tecnica costruttiva originale, e inserendo viti solo dove strettamente necessario e comunque in modo da essere removibili. L’operazione di sverniciatura ha riportato alla luce anche le colorazioni originali che si è deciso di recuperare: verde bottiglia all’esterno e bianco all’interno. Verniciatura con un tradizionale smalto lucido a base di olio di lino cotto. La ferramenta è stata trattata con un prodotto antiruggine, e sono state lucidati i battenti in ottone che, pur non essendo quelli originali, fanno ormai parte della storia del manufatto. Al momento del rimontaggio delle ante, si è reso infine necessario compiere un complesso lavoro di riallineamento delle stesse, intervenendo sui cardini a muro e sulle bandelle fortemente usurati.